Dalla parte di Billy
Il Billy cui mi riferisco è The kid, quello della leggenda western. Henry McCarthy, d’origine irlandese, nato a Manhattan nel 1859. Bimbo orfano di padre va all’ovest con la madre e il fratello. In quella terra violenta, subisce dagli adulti atroci prepotenze e, giovanissimo, uccide il suo primo uomo per legittima difesa. Vive come può, e si trova coinvolto, con i “Regolatori”, nella sanguinosissima faida della Lincoln valley.
Si distingue presto Billy, non tanto per la mira o per la velocità con la sua colt, ma perché tutti quelli che lo conoscono, stando alle testimonianze, concordano nel dire che sia un giovane cordiale, simpaticissimo e molto affidabile, con un senso innato della giustizia. Storia e leggenda si confondono. Quando a ventuno anni fu assassinato in un agguato da Pat Garrett, suo ex amico, sembra che avesse già steso ventuno persone.
Perché dalla parte di un assassino? Non per buonismo né per rivalutare Billy che resta un fuorilegge e le cui azioni condanno senza appello, ma perché la sua figura di ragazzo braccato e in fuga, per quasi metà della sua vita, bene si presta alla metafora dei nostri giovani “braccati e in fuga” da un’ascendenza di vecchi avidi, egoisti e, tutto sommato, stupidi che sembra non sappiano cosa farsene di loro. Ripeto, disapprovo la violenza nel modo più assoluto e, quindi, non penso ai black blocs quando rifletto sui nostri juniores.
Medito sui tanti giovani indignati che cercano di esprimere la loro insoddisfazione per come nei loro confronti, da decenni, è stata condotta una politica a dir poco scellerata. Il mondo dei figli insorge. Il movimento non è solo italiano; è spagnolo, statunitense, nordafricano. Sono tutti dei Billy che reagiscono per “legittima difesa” verso un sopruso subdolo e programmato, ognuno con scelte più o meno condivisibili. Invece dei fucili dei bounty killers sulle loro tracce hanno una finanza geriatrica, sperequante e famelica, volta allo sfruttamento più indegno. Nemmeno più generazione mille euro. Discendenza senza futuro e desesperada. Non ci vuole Freud per capire che quest’assenza di speranza è pericolosa. Una politica capace dovrebbe far sbocciare le risorse giovani nel Paese e non lasciarle andar via, sia in una fuga all’estero (in Italia, negli ultimi 10 anni, 250.000 giovani hanno lasciato il Paese) sia in una fuga interiore che li porti ad estraniarsi e ad essere contro.
Garanzia di ricchezza per tutti noi, i nostri Billy – con le loro difficoltà ad inserirsi – dovrebbero attivare le nostre maggiori attenzioni di anziani saggi e lungimiranti, perché ogni loro sospiro di frustrazione e di isolamento oggi potrebbe diventare il tuono della loro violenta rivolta domani.