Libri

Una lista di miei libri ripubblicati in versione Kindle, acquistabili direttamente da Amazon.

Questo libro è composto da quattro storie di corsa relative ad altrettanti immaginari piloti motociclisti, campioni dei circuiti italiani a rilevanza internazionale, e alle loro corrispondenti storie d’amore.
I racconti sono scritti con passione e denunciano un’attenta preparazione, quanto meno teorica, sui circuiti e sulla professione di pilota motociclista da corsa. Inoltre, l’autore – motociclista appassionato – dimostra una grande dimestichezza con la psicologia degli stati innamoramentali e amorosi umani.
La narrativa è fluida, coinvolgente e si segue bene. Sicuramente si resterà sorpresi dai finali delle storie, tutti diversi tra loro, ma comunque plausibili se si entra nell’onirico e nel sogno che pervadono queste novelle. Le azioni descritte catturano il lettore che avrà difficoltà a sospendere, per qualsiasi motivo, la lettura di ogni “corsa”.
La struttura dell’esposizione si presta molto bene ad eventuali sceneggiature, per quanto sono bene scanditi e descritti gli avvenimenti e i personaggi.
Un libro interessante, dunque, che farà sicuramente palpitare il cuore degli ammalati di motociclismo sportivo, ma non solo di loro.
Una lettura consigliata che si distingue nel mare magnum delle pubblicazioni per originalità e innovazione.

Parlare d’amore può sembrare facile. Basta guardarsi dentro, rintracciare “gli odori” delle proprie esperienze, avventurarsi nei meandri oscuri della propria anima. Andare indietro nel tempo e ricordare i percorsi a volte tortuosi, oscuri oppure luminosi e, perfino, abbaglianti del proprio essere stati amati e amanti. O malamati e malamanti. Rivivere le emozioni del primo bacio. Del primo appuntamento. Riaprire le ferite, ripercorrere le sofferenze del primo abbandono. Parlare d’amore, così, è semplice. Basta ricordare l’emozione provata leggendo, per la prima volta, del tormentato amore di Paolo e Francesca. Basta prestare orecchio alla eco struggente dei sospiri di Giulietta e Romeo. Basta rileggere le pene d’amore di Dante, i versi sublimi del Petrarca rivolti all’amata Laura. Più difficile è parlare d’amore cercando di unire i due fili dell’emotività e della cognizione, indagando il significato filosofico, letterario, biologico, fisiologico dell’amore, inquadrando questo singolo “dono” in una puntuale e precisa cornice teorica. E’ questa l’ardita impresa che Ivan Battista compie nel suo “Assalto all’amore”. Un’ impresa ardua, complessa che, man mano, pagina dopo pagina, frammento dopo frammento, propone al lettore una sorta di mappa, fedele e nel contempo affascinante, dell’esperienza amorosa.

Dalla prefazione di Maria Rita Parsi.

Ho aderito, con piacere, alla richiesta dell’Editore di scrivere la prefazione del volume Specchio delle mie brame, Psicologia della chirurgia estetica, dello psicoterapeuta Ivan Battista. La lunga militanza di chirurgo plastico, come direttore di una importante Unità Organizzativa ospedaliera di chirurgia plastica e terapia delle ustioni nonché di chirurgo estetico, libero professionista, mi ha consentito di ravvisare, nel contesto di questo libro, indicazioni molto utili sia per chi ha necessità di rivolgersi alla chirurgia estetica sia per chi è deputato ad esercitarla. (…)
In Specchio delle mie brame, Psicologia della chirurgia estetica, con attenzione e con chiare esemplificazioni, l’Autore analizza l’habitus mentale di un candidato all’intervento di chirurgia estetica e di chi deve attuarlo, seguendo non l’iter classico di: diagnosi, prognosi e terapia, bensì quello prevalentemente psicologico di: autoanalisi, equilibrio psichico del chirurgo, onesta prospettiva dei risultati.
Egli cerca di far da guida a chi aspira a “migliorarsi” ponendolo in condizione di capire se anela ad un intervento “per piacere di più agli altri che a sé stesso”; e, se vuole piacere a sé stesso, entro quali limiti. L’aiuta parlandogli del significato del narcisismo, stato d’animo di chi “… non è una persona che si ama, che si piace e che ha di sé un buon concetto, ma è una persona che non si piace e che non ha di sé una buona considerazione, altrimenti non spenderebbe così tante energie libidiche nel proporre in continuazione una sua rappresentazione bella, elegante, vincente…”
Dalla prefazione del prof. Michele Masellis.
Libero Docente e Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, già
Direttore della U.O. di Chirurgia Plastica e Terapia delle Ustioni dell’ARNAS
Ospedale Civico e Benefratelli di Palermo.

  • Amori D’ufficio
L’idea per questo libro mi è venuta dalle innumerevoli storie d’amore nate nel luogo di lavoro che ho ascoltate, raccontate dai protagonisti. Di queste storie, qualcuna era “serena”, la maggior parte, però, “tormentate” e “trasgressive”. E’ una buona precauzione, qualora si dovesse “entrare” in contatto con un gruppo lavorativo continuativo composto da individui di entrambi i sessi (ma anche omogenei del medesimo sesso), sia esso una squadra piuttosto che un equipaggio, di tenere conto della possibilità di relazioni “amorose”, più o meno segrete, più o meno lecite, tra i componenti del gruppo stesso.
Passiamo nel luogo di lavoro, alle prese con le difficoltà e l’impegno quotidiano, più di un terzo della nostra esistenza. Non è raro, dunque, che, vuoi per esorcizzare un’angoscia dovuta alla scarsa importanza del nostro ruolo, vuoi per un’affinità e un’alleanza profonda che a volte non riusciamo a sperimentare altrove, vuoi a causa di una latitanza completa del senso del nostro agire lavorativo, ci si ritrovi impegnati in una relazione “significativa”. L’eros di questa “relazione” è forse il miglior antidoto contro il thanatos che scaturisce dal vuoto del vivere lontano da nostro vero senso che, spesso, l’incarico lavorativo assegnatoci ci regala. Ogni buon psicoterapeuta conosce la forza confirmatoria di una relazione amorosa perché così vicina a quell’altra forza relativa al rapporto del setting denominata transfert e che attiene sia al paziente che allo psicoterapeuta. Non è strano, allora, né intromissivo analizzare alcune storie di vita privata attraverso la lente della psicologia ed in particolare della psicologia del profondo.

  • Depressione: Tutti i colori del buio
Conosco ed apprezzo da tempo non solo il lavoro, ma la persona di Ivan Battista. Perciò, mi sono offerta di presentare il suo ultimo libro Tutti i colori del buio che affronta, in maniera completa ed originale un tema quanto mai di attualità: quello della depressione.
Viviamo in un momento storico in cui eventi esterni di inaudita gravità: quali la distruzione delle Torri gemelle a New York, la conseguente paura di volare, la guerra in Afganistan hanno reso ancor più precaria una esistenza già soggetta, rispetto al passato, ad un enorme aumento dei distressors. Non si tratta più, infatti, di quegli stress che ci permettevano di riorganizzare le nostre forze psichiche e fisiche ed avevano quindi una valenza positiva, ma di eventi che il singolo uomo ritiene di non essere in grado di controllare. Una economia globalizzata, governata dalle grandi multinazionali dei paesi più ricchi, una meccanizzazione sempre più “invadente”: pensiamo all’uso ogni giorno più diffuso dei computer, che portano ad instaurare rapporti, non solo di lavoro, ma di amicizia e di amore “virtuali”. Aggiungiamoci una forte contrazione del tempo disponibile per la famiglia e per gli affetti legata all’orario unico che troppo spesso si protrae fino alle ore serali per tutti quelli (uomini e donne) “in carriera” e ci rendiamo subito conto del motivo per cui questo “male oscuro” sta prendendo sempre più piede.
Viene infatti minata la “fiducia di base”, sia nelle proprie capacità di risolvere un problema contingente, sia quella di trovare negli altri, nelle persone che ci vogliono bene, un aiuto valido. Si perde quindi la speranza.
Nello stesso tempo assistiamo ad una offerta sempre più massiccia ed appoggiata da tutti i media, di magiche pillole che risolvono situazioni che l’uomo d’oggi vive come ferite sulla propria identità: garantiscono, ad esempio, l’erezione e l’orgasmo, assicurano di poter riconquistare o addirittura conquistare la “felicità”. (Dalla prefazione della professoressa Jole Baldaro Verde)

  • Orfani di genitori viventi
Il significato più certo di questo libro sta nella risposta che offre al complesso della cultura contemporanea che si manifesta sempre più frequentemente come una incultura incentrata su superficialità e violenza: un ibrido che tracima dalla persistente cronaca quotidiana. Basta scorrere i titoli dei giornali del giorno, ricorda l’Autore, per imbattersi, quasi in ogni pagina, in fatti di sangue attuali o del passato, in episodi drammatici di tradimento, di rigetto e separazione, in efferatezze che eccedono l’immaginazione, in tragedie reali che superano quelle che credevamo confinate nei miti e che si rivelano, invece, contemporanee ed intime al nostro convivere d’oggi.
Niente sembra salvarsi dall’atrocità, né la debolezza fisica femminile, né l’inermità dei bambini, né l’innocenza dei cuccioli dell’Uomo, sempre più frequentemente colpiti ancor prima di nascere, e niente pare costituire argine alla furia devastatrice: come, nella reciprocità dei termini, lo sterminio organizzato dei “diversi”, l’ira verso chi nella sua vita trascorsa si è reso benemerente per l’amore, la sollecitudine, la generosa dedizione alla propria prole o alla società più lata. Persino la riduzione in schiavitù è perversamente ritornata di moda, per non dire della tratta e dell’abuso sessuale dei bambini. (Dalla prefazione di Leonardo Ancona).