Anche rumore fa rima con cuore

Cornelis Troost “La nottata dei gentiluomini” Rumor erat in casa 1740

Insaccati nelle nostre vite, prigionieri dei tempi serrati e ostaggi della poca salubrità degli ambienti lavorativi nonché dei siti pubblici e privati, una gran parte di noi si sottopone, quotidianamente, ad un vero e proprio bombardamento fisico di stimoli negativi. Le leggi a protezione della sicurezza sui luoghi di lavoro e dell’igiene ambientale nel nostro Paese ci sono. Come spesso accade, però, vengono largamente disattese, senza che il sistema sanzionatorio, insieme con quello educativo, riescano a irrogare a sufficienza pene deterrenti e promuovere linee guida culturali valide.

Traffico odierno

Non solo amore e fiore, ma anche rumore fa rima con cuore. La salute del cuore è messa a dura prova da un ambiente particolarmente rumoroso. Quando si parla di rumore siamo nella dimensione dell’intensità del suono e viene subito associato ad essa l’apparato uditivo. I danni all’udito che, ad esempio, la forte musica delle discoteche provoca ai nostri giovani ormai sono ben noti e sono stati scientificamente provati.

Pochi di noi, invece, si soffermano sul fatto che esporsi per molto tempo al rumore (quindi ad una forte intensità sonora che si misura in decibel) aumenta pericolosamente le probabilità di andare incontro a drammatiche patologie cardiovascolari quali l’angina pectoris e l’infarto miocardico. Qualche anno fa, studiosi canadesi della University of British Columbia hanno pubblicato su Occupational and Enviromental Medicine (inserto del British Medical Journal) i risultati di una loro ricerca che appura gli enormi danni causati dal rumore sul cuore. Dal 1999 al 2004, oltre seimila lavoratori americani (già sottoposti a tests medici e controlli clinici dalla National Health and Nutritional Examination Survey, indagine periodica statunitense volta ad avere il polso della salute generale dei cittadini USA) sono stati seguiti e osservati dai ricercatori canadesi. I risultati rilevati sono sconcertanti e davvero preoccupanti.

Rumore

I lavoratori sottoposti a costante stress rumoroso sviluppavano il triplo delle probabilità d’ammalarsi di angina pectoris e il doppio delle probabilità di un aumento reattivo della pressione sanguigna. I tabagisti ultracinquantenni, in assoluto, sono risultati i più esposti al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Tabagista donna

In una sua famosa battuta del film Crimini e misfatti, Woody Allen, il celebre attore e regista statunitense, dice: “ E’ molto difficile mettere d’accordo cuore e cervello…Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.”

In maniera meno spiritosa, ma più scientifica, il dottor Fabio Magrini del Policlinico di Milano, al contrario, chiarisce che il cuore comunica intensamente col cervello e, quindi anche con gli organi di senso. È facilmente comprensibile, dunque, quanto sia reattivo agli stimoli esterni. La prolungata esposizione al frastuono d’ogni genere procura la liberazione nel sangue dell’ormone adrenalina, sostanza endogena che causa il restringimento del diametro delle arterie, l’accelerazione del battito cardiaco, l’aumento della pressione sanguigna e anche l’incremento del consumo d’ossigeno da parte del cuore. Tutte cose, a lungo andare, dannose.

Frastuono Aereo

Chiasso, frastuono, baccano, urla sono intensità sonore che, se continue e durevoli, vanno assolutamente evitate. Altro discorso merita la frequenza sonora. Ma quello del suono è un campo davvero complesso, materia per iperspecialisti. Ciò cui posso accennare, per far comprendere la sostanza del rumore e l’importanza del suo controllo, è che esistono anche altri tipi di onde, stavolta cerebrali, e che le loro frequenze, prodotte dal cervello, hanno nome: Alpha, Beta, Gamma, Delta e Theta. Il cervello, in verità, è caratterizzato da un’incessante attività elettrochimica che si manifesta per mezzo di onde elettromagnetiche. Può essere interessante sapere che le Alfa, con frequenze comprese tra i 7 e i 13 Hertz, e le Theta, con frequenza tra i 4 e i 7,9 Hz (più bassa rispetto allo stato cosciente), sono stimolate (anche con suoni appropriati) e sfruttate da tempo in medicina, poiché in grado di procurare un benefico rilassamento con effetti esattamente opposti a quelli della forte intensità sonora che ho più sopra descritto. L’hertz è l’unità di misura della frequenza in generale che è misurata in cicli per secondo, ossia in Hertz, per l’appunto. Più particolarmente, nel rumore, l’’Hertz è il numero di oscillazioni (variazioni di pressione) per secondo. Il campo uditivo dell’Uomo va da circa 20 hz a circa 20.000 hz.

Concludendo, alcuni consigli pratici riguardo al rumore per allontanare l’eventualità di un incidente cardiaco sono:

  • a) procurarsi un ambiente salubre non solo rispetto alla pulizia, ma anche e soprattutto rispetto all’inquinamento acustico;
  • b) ascoltare la healing music che è un tipo di musica caratterizzata da intensità, frequenza, timbro, ampiezza, armonia, in gado di suscitare nel nostro cervello il tipo di onde cerebrali più indicate per la creatività, il benessere e la guarigione: le Theta.
  • c) Far sì che, invece che rumore, siano le parole fiore e amore a far rima con cuore nei nostri rapporti interpersonali, possibilmente con intensità sussurrata e frequenza tra i 2000 e i 5000 Hertz.

P.s.: per scrivere quest’articolo mi sono auto somministrato 60 minuti di healing music.