Corruzione
“Il potere non corrompe gli uomini. Tuttavia, se arrivano al potere gli sciocchi, essi corrompono il potere.” Così si esprimeva George Bernard Shaw. In effetti, non è il potere di per sé che corrompe, ma è l’inadeguatezza umana a favorirne l’opera malevola.
È per questo che dovrebbe arrivare al governo solo chi è stato convenientemente preparato a gestirlo, in grado – perciò – d’evitare le seduzioni che emana. In Italia si concentra la metà della corruzione di tutti e 28 i Paesi della U.E. Perché in Italia e non in Spagna o in Irlanda o in Grecia?
L’analisi della storia patria ci offre molti spunti di riflessione: l’unione troppo repentina di alcuni Stati molto diversi tra loro, la difficoltà dello Stato centrale a gestire questa unione e la sua assenza in molte parti del Paese, da cui la naturale diffidenza di alcuni Italiani verso ciò che vivevano come sconosciuto e incomprensibile e la loro conseguente propensione al “faccio come credo”. L’Italia, più d’ogni altro, è stato sempre un Paese di caste e corporazioni.
Questa visione sociale ha portato ad una frammentazione di tornaconti e di oligarchie economie che, con l’avvento della democrazia rappresentativa, hanno dovuto trovare spazio all’interno del parlamento, spesso con politici non del tutto onesti. Non ci è mai stata una vera liberalizzazione in Italia e l’esigenza di protezione politica degli interessi e dei vantaggi di parte ha favorito la frammentazione dell’azione pratica del governo. La corruzione e soprattutto l’evasione fiscale ne hanno tratto molto vantaggio.
Oggi assistiamo finalmente, col questo ultimo governo, ad un operato unitario e fermo rivolto al contrasto dell’evasione e della criminalità organizzata. La Corte dei conti ha valutato in 120 miliardi di euro l’ammontare dell’evasione annua nel nostro Bel Paese. Quante finanziarie “lacrime e sangue” riusciremmo a fare solamente col recupero di questa cifra? E con la riduzione ad un fisiologico 2% della criminalità organizzata (anche in parlamento) attraverso un’azione di governo concorde e competente, quante risorse riusciremmo a recuperare per il bene comune e non di parte? L’Italia è in recessione, secondo dati ufficiali ISTAT, ma se manterrà in seguito la legalità e la capacità di questa compagine di governo e se saprà rinnovare la sua classe politica vieta e corrotta, si riprenderà presto e potrà puntare ad essere una nazione in linea con le più avanzate al mondo.