UNO SCRICCIOLO DI DONNA


Nella vita se fai bene non è detto che troverai qualcuno a ringraziarti. Anzi, alle volte è più facile ricevere note avverse se non addirittura ostilità militante. Il perché è presto spiegato. Il tuo far bene mette in evidenza la mala intenzione o la scarsità dell’altro. Questi non ti perdonerà mai, per mero interesse o per semplice invidia (primo sentimento umano) di averlo smascherato o messo in cattiva luce con il tuo operato positivo.
Io dovrei avercela con Virginia Raggi, ma non ci riesco. Il 19 gennaio 2017 con il mio motorino sono caduto a causa di una profonda buca in pieno piazzale Appio (quartiere San Giovanni, Roma). Ho avuto la frattura della gamba destra, del braccio sinistro, dell’indice sinistro e due costole incrinate. La responsabilità dell’Amministrazione comunale in questo caso è inequivocabile. Il verbale della pattuglia della Polizia municipale intervenuta parla chiaro: il signor Alessandro Ivan Battista cadeva a causa di una buca larga 1 mt quadro e profonda 15 cm. La buca, ovviamente, era nascosta alla mia vista dall’auto che mi precedeva e la velocità era minima, visto che in quel punto si stavano svolgendo i lavori della metro C e la sede stradale era ridotta. Il tutto provocava un rallentamento del traffico.
Ma Torniamo alla Raggi.
Dicevo che io dovrei avercela con la prima cittadina di Roma per le buche nelle strade che non si riescono a tenere sotto controllo. Il territorio capitolino è uno dei più vasti d’Europa e amministrare lo stato delle sue strade è sempre stata un’impresa ardua, se non impossibile, per ogni sindaco. In più mettiamoci la facile speculazione che politici e imprese hanno sempre fatto e riescono tuttora a fare in questo campo e il quadro è completo.


Nel microcosmo operativo, spesso, la responsabilità è di chi dovrebbe fare il suo dovere e, molto furbescamente, non lo fa. Magari costui timbra il cartellino in Comune e va a lavorare col privato oppure, durante le ore di servizio, sessotta col collega. È successo anche questo. In più c’è da specificare che se la strada non è un’arteria importante, l’onere è del municipio competente per territorio e non del Campidoglio.
La sindaca Raggi, secondo me, ha lavorato e sodo. Ha voluto risolutamente affermare il principio della legalità nella città eterna e corrotta; quella dei clan malavitosi, mafiosi, quella dei Casamonica, degli Spada, di Buzzi e di Carminati e non solo. Diciamo che il suo agire determinato sul recupero della legalità ha dato fastidio a molti “cesarioni” della politica e del malaffare imprenditoriale. Agendo così, però, si è messa contro un establishment da sottobosco politico-gangsteristico tanto squallido quanto radicato e temibile. Le hanno montato contro una campagna denigratoria senza precedenti in campo politico. Andava sul terrazzo dello studio capitolino del sindaco col cellulare, probabilmente per poter parlare con un minimo di privacy, visto che gli ambienti capitolini sono pieni di “cimici”, apparecchietti elettronici piccolissimi che registrano e rilevano tutto? Allora, la stampa, controllata da questi biechi personaggi, si scatenava contro di lei. I titoli: “Cosa ha da nascondere la Sindaca?”, “Perché la Sindaca sale sul terrazzo dello studio per parlare al cellulare?”. Ma saranno stati pure affaracci suoi, o no?! L’hanno fatto tutti, da Veltroni ad Alemanno a Marino. Se lo fa lei, però, apriti cielo! I giornalisti, della carta stampata, delle radio e delle tv, proni ed obbedienti, hanno latrato a comando.
Non nego che questa giovane donna, catapultata nell’agone politico da quella vera e propria rivoluzione di Popolo attivata dal Movimento 5 Stelle, non abbia commesso degli errori dovuti all’ingenuità e alla mancanza d’esperienza della macchina amministrativa capitolina. Gli avversari politici hanno tentato di sfruttarle ad ogni livello queste sue impreparazioni, anche sul piano legale, lanciando e sostenendo accuse che l’hanno trascinata in tribunale e che si sono rivelate un centrifugato di nulla. La Magistratura, infatti, l’ha assolta con formula piena perché il fatto non sussisteva. Ciò che non è accaduto per altri personaggi politici ben più in evidenza nel panorama politico: Silvio Berlusconi, Cesare Previti, Marcello Dell’Utri, Gianni Alemanno (condannato in secondo grado di giudizio, sta aspettando la sentenza delle Cassazione), Roberto Formigoni, Denis Verdini etc.
Ricordo una frase premonitrice che Virginia Raggi disse all’indomani della sua elezione e rivolta a tutti i presenti nella sala più importante del Campidoglio: “Signori, mettetevi in testa una cosa: la mangiatoia è finita!”. Ve lo immaginate le reazioni silenti, iperpreoccupate dei sunnominati personaggi da sottobosco, ma anche da bosco d’altura, degli affari pubblici italiani? Mi viene quasi da ridere se non ci fosse invece d’aver timore. Ha cominciato già nel 2016 Virginia, schierandosi contro la possibilità che le Olimpiadi del 2024 venissero svolte a Roma, con costernato rammarico dei vertici del Coni e di tutti quegli affaristi senza scrupoli che già si stavano fregando le mani pregustando il lauto banchetto che avrebbe arricchito solo loro, impoverendo e indebitando i Romani per oltre tre generazioni, come minimo. Continua ancora oggi, la Sindaca a schierarsi contro la candidatura alle Olimpiadi del 2024 così come hanno già fatto le città di Amburgo e Boston.
La stanno mettendo sotto torchio, però, lei e la sua giunta. Cinici “sversatori” di cemento, alte cariche del Coni in corsa per essere riconfermate alle loro poltrone, turpi proprietari di giornali e possessori di mass media stanno muovendo i loro militanti asserviti e compiacenti. Questo “scricciolo di donna”, che secondo qualcuno non proprio esperto di politica sarebbe durata solo una settimana dalla sua elezione, sta resistendo e terminerà il suo mandato, invece. Insieme con il Movimento 5 stelle, si è opposta e continua ad opporsi ad un sistema agguerrito e corrotto che pressa fino a stritolare chi gli si mette di traverso. Sono almeno trent’anni che i componenti di questa ghenga hanno pensato, senza alcuno scrupolo, solo a fare affari con i soldi del pubblico, indebitando anche per generazioni i cittadini e di conseguenza dominandoli. A Roma stiamo ancora pagando gli espropri dei terreni dove è stato costruito il villaggio olimpico delle Olimpiadi del 1960. Questo modo di gestire la cosa pubblica si traduce in più tasse per la gente comune.
Come si evince chiaramente dallo studio degli economisti oxfordiani Bent Flvyberg e Allison Steward, che per calcolare i costi delle Olimpiadi di Londra 2012 hanno passato economicamente al setaccio le spese di quelle sia estive sia invernali dal 1960 al 2010, gli oneri finanziari finali dei giochi olimpici sono spesso risultati ben più alti rispetto alle previsioni iniziali. La prima in classifica è Montreal 1976 con più 796% rispetto alla spesa prevista. Anche la stessa Londra si è distinta, con 8,77 miliardi di sterline alla fine dei giochi, quadruplicando il budget iniziale di 2,4 miliardi di sterline. Accogliere le Olimpiadi non sembra essere mai stato un buon business per la popolazione della città ospitante e sembra che anche Tokyo stia cominciando a piangere lacrime amare. Virginia Raggi ne è consapevole e vuole evitare che i soliti sciacalli del malaffare s’arricchiscano irridendo e sfruttando senza scrupoli i contribuenti romani, come hanno sempre fatto.
La sindaca di Roma si è adoperata molto per la capitale checché ne dicano i suoi potenti detrattori che hanno usato i loro mass media come non mai per alienare le teste dei cittadini comuni. È impressionante come la gente ripeta, quasi fosse ipnotizzata, il ritornello che Roma non è stata mai così brutta come sotto il governo Raggi. Io ho una certa età e ricordo che Roma ha sempre avuto gli stessi problemi di sporcizia, di servizi traballanti e inefficienti, di traffico impazzito, di parchi abbandonati a loro stessi, di mancato rispetto di accordi etc. Non è una novità. Però, sotto la guida Raggi tutto questo è diventato insopportabile. Come mai? Forse ai cittadini romani è stato tentato un lavaggio del cervello con i mezzi di comunicazione di massa?


La Sindaca, la prima donna sindaco dal medioevo ad oggi, ha fatto molto, invece. Non ha permesso che l’Atac, l’azienda di trasporti pubblici, fosse fagocitata dai privati, così come aveva subdolamente favorito e nascostamente predisposto il sindaco Alemanno, lasciandola andare volutamente in malora per poi “regalarla”, a quattro soldi, ai suoi amichetti “imprenditori”.
Ad Ostia ha reso possibile l’accesso al mare, liberando il litorale dagli “sbarramenti” abusivi di alcuni stabilimenti illegali. Ha confermato le licenze a chi ne aveva legittimamente diritto, revocandole a chi non aveva questa facoltà, annullando totalmente l’abusivismo in questo campo.
Ha perseguito con determinazione la legalità ad Ostia, quartiere di Roma, liberando i suoi commercianti dai taglieggiamenti degli Spada, un’associazione a delinquere di stampo mafioso (ricordate la testata che diede uno di loro ad un giornalista che lo intervistava ponendogli domande esplicite circa la situazione d’illegalità?). Ha lavorato in consonanza e sinergia insieme con la Presidente del municipio Giuliana Di Pillo e con la coraggiosa giornalista Federica Angeli che vive sotto scorta dal 17 luglio 2013 per le sue inchieste sulla mafia romana. Lo aveva fatto qualcun altro prima di lei? Anche la Raggi vive scortata da otto guardie del corpo poiché i Casamonica, famiglia ben nota a Roma per i suoi traffici illeciti, dopo gli smacchi subiti dovuti al ripristino della legalità, gliel’hanno giurata. Ha dunque abbattuto le case abusive di questa banda di prepotenti criminali costruite sfruttando come parete di fondo il muro dell’acquedotto Felice, una edificazione storica sotto la protezione della Sovrintendenza alle belle arti. Dette abitazioni erano lì da decenni e decenni e nessuno ha fatto mai nulla, tantomeno i Sindaci precedenti d’ogni tendenza politica. Ha contribuito notevolmente, con la sua presa di posizione, al ripristino della legalità favorendo lo sgombero del palazzo di Via Napoleone III all’Esquilino, occupato abusivamente dal violento movimento di estrema destra Casapound. Ad agosto del 2019, questo “scricciolo di donna” andò a piedi fino al palazzo di Via Napoleone III e fece togliere dalla facciata dell’edificio la scritta a caratteri cubitali CASAPOUND. Insegna realizzata in travertino bianco, in pieno stile ventennio fascista.
Ha fatto tante altre cose Virginia Raggi. Su progetto della passata amministrazione a guida PD, ha concretizzato, in una villa sequestrata alla mafia, una casa-famiglia per donne condannate a causa di reati minori e con figli piccoli a carico. Invece di farli stare in galera con le madri, i bambini hanno la possibilità di risiedere in una abitazione, seguiti da una cooperativa che fornisce professionisti tra cui Educatori, Psicologi, Medici etc. Il tutto avendo come fine la rieducazione alla legalità delle madri e il benessere psicofisico dei bambini. Un progetto primo in Europa, visitato da Magistrati francesi, britannici etc.
In XIII Municipio, con l’aiuto determinante dell’assessore alla scuola Paola Biggio, la Sindaca ha avviato il recupero e il rinnovo di sana pianta di quindici palestre scolastiche, mettendole a norma, in sicurezza, e a disposizione della popolazione del quartiere. Virginia ha destinato molti soldi del bilancio della città per la ristrutturazione degli edifici scolastici comunali in totale abbandono da decenni. Un ulteriore esempio dell’attivismo della sua conduzione: recentemente la giunta da lei presieduta ha approvato un progetto di riqualificazione dell’area verde Fonte meravigliosa (quartiere Giuliano dalmata, IX Municipio) per il quale ha stanziato 285 mila euro. Una aggiuntiva tessera della grande visione di risistematizzazione e valorizzazione delle aree verdi di Roma. L’assessore alle politiche del verde pubblico, Laura Fiorini, sta compiendo uno sforzo continuo senza indugio per recuperare e migliorare parchi, ville storiche e giardini di quartiere. Ogni intervento è iniziato e parte dopo gare pubbliche e procedure trasparenti. Una vera trasformazione di luoghi importanti e anche di posti meno appariscenti, ma che riporteranno decoro nel microcosmo urbanistico di molti quartieri. La famigerata galleria Giovanni XXIII vedrà installati al suo interno nuovi dispositivi di sicurezza.
L’enorme sforzo a favore della Capitale che la sindaca Raggi ha svolto e sta compiendo non si può riassumere in un articolo. Per sapere cosa ha fatto, sta facendo e ha intenzione di fare la giunta presieduta dalla Raggi basta andare sul sito di Roma Capitale e cliccare su “La sindaca informa”. V’assicuro che la mole di lavoro è impressionante. C’è anche un archivio delle cose progettate e realizzate. Basta avere la volontà d’informarsi. Purtroppo, nei tg, sui giornali e nei mass media in mano a chi la vede come il fumo agli occhi non è affatto pubblicizzato tutto il suo operato. Soltanto le cose negative, o comunque interpretate come tali, trovano spazio in questi ambiti comunicativi malandrini e affatto liberi. Chissà perché.
Chiudo questo mio scritto ringraziando Virginia Raggi per il coraggio, la determinazione e la capacità di resistenza che ha avuti e che continua ad avere nel realizzare il suo programma. Ringrazio questo “scricciolo di donna” che ha dimostrato una forza d’animo e d’intenti a dir poco sorprendente. Grazie Sindaca Raggi, concluda il suo mandato con la costanza e l’irreprensibilità che le è tipica e non si curi delle critiche gratuite volte soltanto a danneggiarla per malvagio interesse. Continui, invece, a considerare, come sempre ha fatto, quelle costruttive e a migliorare, finché ne avrà la possibilità, la sua gestione con la trasparenza e la legalità che tanto ha voluto far affermare.