La trascuratezza all’infanzia
Che ci piaccia o no pensarlo, come sostengo nel mio libro Orfani di genitori viventi, esistono, nelle nostre realtà microcosmiche, storie di trascuratezza del mondo adulto verso l’infanzia di difficile evidenziazione. Dette storie non appartengono solo alle realtà famigliari più disfunzionali, ma anche e soprattutto a dinamiche psicologiche di famiglie cosiddette “per bene”, dove tutto sembra fluire all’insegna della “normalità e della sufficienza affettiva.
Per questo motivo, nonostante l’alta frequenza dei casi, ogni volta che se ne viene a conoscenza, lo stupore e lo sdegno restano elevati. Inevitabilmente, esprimiamo un giudizio di condanna di fronte ad attualità del genere. Eppure, questa forma di violenza – la trascuratezza – riceve un grado di attenzione poco costante da parte dei cosiddetti Operatori dell’Infanzia (Educatrici degli asili nido, Maestre della scuola dell’infanzia, neuropsichiatri infantili, psicologi della prima età evolutiva etc.), a dispetto della loro indubbia preparazione e professionalità. Perché? I Servizi Sociali delle varie comunità intervengono celermente sui casi più gravi ed evidenti, ma denunciano alle volte molto ritardo rispetto alla trascuratezza. Ciò è facilmente comprensibile: l’ecchimosi, la frattura, la bruciatura sono segnali più immediatamente leggibili piuttosto che, ad esempio, un sospetto sottopeso. Per lo stesso motivo, nei convegni e nei simposi specialistici sono la violenza fisica e l’abuso sessuale a detenere una attenzione maggiore.
Questa constatazione è sorprendente se si considera che la trascuratezza all’Infanzia è la violenza più commessa nel mondo, con un’incidenza di accadimento di gran lunga superiore all’abuso sessuale ed alla violenza fisica. Il dato deve preoccupare perché la trascuratezza contribuisce fortemente ad una compromissione del normale e giusto sviluppo psicofisico del bambino, con conseguenze gravi sia sul breve che sul lungo termine. Ciò che sarà sicuramente danneggiato nei bambini trascurati è il legame di attaccamento. Questo danno restituirà come risultante un impoverimento delle competenze sociali ed emotive, impoverimento che farà sentire i suoi esiti negativi già dalla più precoce età. So che potrà sembrare strano e incomprensibile a primo acchito, ma anche una iper attenzione esagerata (madri molto ansiose nei confronti dei figli) è da considerarsi al pari della trascuratezza. Pensiamoci bene: l’ansia sovradimensionata nei confronti del figlio nasconde un problema del tutto personale che con le cure da dare al bambino ha poco a che vedere, se non il danno che può produrre al pari della trascuratezza conclamata. L’eccessiva ansia, in realtà, ricade nel campo della trascuratezza più perniciosa poiché a prima vista meno comprensibile e individuabile.
Sarà, però, durante l’adolescenza e l’età adulta che ritroveremo gli effetti peggiori di tale scarsità. Tali effetti vanno considerati più gravi di quelli provocati dalla violenza più brutale perché la devastazione psicologica, in questi casi, non termina con il decesso del bambino (anche se, spesso, il piccolo trascurato muore). La trascuratezza, in quanto effetto negativo, continua ad agire durante tutto l’arco di vita dell’individuo. Molti disadattati sociali e la stragrande maggioranza dei devianti hanno alle spalle una storia di vita colma di trascuratezza. Resta da chiedersi perché l’incuria psicologica nei confronti del bambino riceva così poca attenzione sia dagli studiosi della materia sia dai mass-media, nonostante l’allerta e l’indubbia potenziale disponibilità dei Servizi sociali ad intervenire. Con ogni probabilità, la “trascuratezza della trascuratezza” è dovuta ad una insufficiente conoscenza a causa del sovraffollamento dei problemi comuni più manifesti.
La carenza di lavori in letteratura, l’esiguo numero delle ricerche, delle indagini e la conseguente difficoltà di addestramento specifico in questo settore per gli Operatori del settore, sono tutti indicatori della gravità di come il problema non è presente sotto gli occhi di chi deve considerarlo, invece, con la dovuta attenzione: politici, specialisti, giornalisti etc.
Eppure la portata psicologica personale e, di conseguenza, collettiva della trascuratezza è di enorme importanza. Ecco alcune sue risultanze:
- attaccamento disorganizzato, con conseguenze negative sulla futura capacità di essere in relazione equilibrata con l’altro;
- rappresentazione negativa di sé e degli altri, con modelli operativi interni che ribadiscono l’indegnità d’amore sentita dal bambino e modelli degli altri percepiti come rifiutanti o indisponibili (base di ogni devianza);
- problemi sociali e del comportamento che si manifestano come scarso adattamento sociale, ritiro sociale, e rare interazioni valide con i pari età;
- problemi cognitivi e del linguaggio.
Il bambino trascurato, mostra grande incapacità nel copiare i comportamenti corretti, presentandosi con caratteristiche di infelicità e di dipendenza, a differenza del bambino maltrattato fisicamente che manifesta disubbidienza ed aggressività. Per assurdo che possa sembrare, il bambino soltanto trascurato denuncia conseguenze peggiori rispetto al bambino trascurato e maltrattato fisicamente. Perché? Alcuni ricercatori hanno supposto che il contatto fisico che avviene durante il maltrattamento, comunque, garantisce un interesse “affettivo” dell’adulto, seppure del tutto negativo, che risponde alle pressanti richieste di presenza del bambino. Il minore distacco emotivo del genitore fisicamente maltrattante, quantunque in termini di negatività e di danno, procura guasti meno pesanti del distacco emotivo del genitore trascurante. Come dire: meglio essere preso a schiaffi che non essere considerato per niente.
Il futuro del bambino trascurato avrà, con ogni probabilità, a che fare con:
- comportamenti criminali;
- problemi della personalità;
- abuso di sostanze stupefacenti.
Lo scippatore, il tossicodipendente, il ladro di professione sono tutti possibili ruoli della carriera futura di un bambino trascurato. La responsabilità della società organizzata è notevole, essa non si può esimere dallo sviluppare programmi efficaci di trattamento e, soprattutto, di prevenzione. Purtroppo, le risorse per i progetti destinati alla minaccia che la trascuratezza rappresenta per i bambini, per il collettivo e per la salute pubblica in generale, sono – soprattutto in alcune realtà sociali – sotto stimate rispetto all’effettivo bisogno. In quasi tutti i casi, a causa della summenzionata scarsa consapevolezza, la volontà politica e lo sforzo congiunto di tutte le parti sociali interessate da questo grave problema denunciano una certa distanza tra loro. Altri problemi complessi ricevono risposte più veloci ed adeguate, ad esempio:
- la violenza domestica;
- l’abuso di sostanze psicotrope;
- la violenza tra pari nelle scuole;
- la prevenzione degli infortuni;
- la sicurezza personale.
- Lo sviluppo psicopedagogico
L’esperienza fatta nell’applicazione di interventi rapidi ed efficaci rivolti alla risoluzione dei summenzionati problemi dovrebbe poter essere adoperata, senza ritardi e distrazioni, anche per il largo e presente problema della trascuratezza infantile. Essa, abbiamo compreso, costituisce anche l’humus psicologico nel quale possono attecchire e svilupparsi i comportamenti più devianti e deteriori. A questo punto, per tutto ciò che ho fin qui scritto, è facilmente intuibile, quanto la deconcentrazione nei confronti di tale problema possa fare molto male… a tutti.